PICCOLE MISERIE
Emilio Praga

TESTO
  1. Primi rancori, puerili pianti,
  2. capitomboli miei sul pavimento,
  3. rabbuffi delle serve intolleranti,
  4. e fiabe delle mie notti sgomento;
  5. giocatoli calpesti, e vetri infranti,
  6. alfabeto del mio labro tormento,
  7. schiaffi delle maestre, e pensi erranti
  8. sui scartafacci, ancora io vi rammento.
  9. Fiuto ancor della cattedra l'odore,
  10. risento il gelo delle vaste scuole,
  11. e riveggo il bidello e il professore...
  12. Oh memoria crudel, spina del cuore!
  13. E dove sono il volto e le parole
  14. dei primi amici, e del mio primo amore?
PARAFRASI

Rabbuffi = rimproveri
delle mie notti sgomento = iperbato: sgomento delle mie notti; alcune fiabe spaventavano il bambino.
Calpesti = calpestati (per capriccio)
del mio labro tormento = iperbato: tormento del mio labbro; imparare l’alfabeto gli era costato fatica.
Pensi = sono i compiti da svolgere; erranti = incerti.
Scartafacci = quaderni di “brutta copia”, tenuti in cattivo ordine.
Crudel = la memoria è crudele perché selettiva.
del mio primo amore = si contrappone all’assunto di Leopardi de “Il primo amore”, vv.100-101 “Vive quel foco ancor, vive l’affetto,/spira nel pensier mio la bella imago”


Analisi e commento:

Praga descrive, senza enfasi né sentimentalismi, le sensazioni infantili legate ad alcuni ricordi di bambino. Questa poesia fa parte della produzione di tipo “realistico-idilliaca”, il poeta riporta una scenetta di vita domestica legata alla sua esperienza di scolaro con toni affettuosi e quasi nostalgici.

Metrica:

Sonetto a schema ABAB,ABAB, CDC,CDC.