PICCOLE MISERIE
Emilio Praga
- Primi rancori, puerili pianti,
 - capitomboli miei sul pavimento,
 - rabbuffi delle serve intolleranti,
 - e fiabe delle mie notti sgomento;
 - giocatoli calpesti, e vetri infranti,
 - alfabeto del mio labro tormento,
 - schiaffi delle maestre, e pensi erranti
 - sui scartafacci, ancora io vi rammento.
 - Fiuto ancor della cattedra l'odore,
 - risento il gelo delle vaste scuole,
 - e riveggo il bidello e il professore...
 - Oh memoria crudel, spina del cuore!
 - E dove sono il volto e le parole
 - dei primi amici, e del mio primo amore?
 
Rabbuffi =  rimproveri 
         delle mie  notti sgomento = iperbato: sgomento delle mie notti; alcune  fiabe spaventavano il bambino.
       Calpesti =  calpestati (per capriccio)
      del mio  labro tormento = iperbato: tormento del mio labbro; imparare  l’alfabeto gli era costato fatica.
Pensi = sono i  compiti da svolgere; erranti = incerti.
 Scartafacci =  quaderni di “brutta copia”, tenuti in cattivo ordine. 
Crudel = la  memoria è crudele perché selettiva. 
 del mio  primo amore = si contrappone all’assunto di Leopardi de “Il primo amore”,  vv.100-101 “Vive quel foco ancor, vive l’affetto,/spira nel pensier mio la  bella imago” 
