LA TROMBETTINA
Corrado Govoni

TESTO
  1. Ecco che cosa resta
  2. di tutta la magia della fiera:
  3. quella trombettina,
  4. di latta azzurra e verde,
  5. che suona una bambina
  6. camminando, scalza, per i campi.
  7. Ma, in quella nota sforzata,
  8. ci son dentro i pagliacci bianchi e rossi;
  9. c’è la banda d’oro rumoroso,
  10. la giostra coi cavalli, l’organo, i lumini.
  11. Come, nel sgocciolare della gronda,
  12. c’è tutto lo spavento della bufera,
  13. la bellezza dei lampi e dell’arcobaleno;
  14. nell’umido cerino d’una lucciola
  15. che si sfa su una foglia di brughiera,
  16. tutta la meraviglia della primavera.
PARAFRASI

la magia della fiera = le fiere di paese rappresentavano uno dei rari momenti di spettacolo in realtà contadine e quindi qualcosa di magico.
latta = era il materiale utilizzato un tempo per i giocattoli, prima che arrivasse la plastica; azzurra e verde = il poeta si sofferma anche sul colore.
scalza = particolare che sottolinea l’armonia della bambina con il mondo circostante e la sua ingenuità.
nota sforzata = il suono non esce pieno, nitido sia perché si tratta di uno strumento-giocattolo sia per la scarsa capacità della bambina; ci sono dentro = il suono della trombetta rimanda all’atmosfera della festa;
pagliacci…banda…giostra = rappresentano alcuni degli elementi cari al crepuscolarismo frequentemente richiamati.
la banda d’oro rumoroso = gli ottoni della banda diventano d’oro – il verso contiene sia una metafora che una sinestesia.
nel gocciolare della gronda = le grondaie continuano a far scorrere acqua nonostante il temporale sia ormai terminato; c’è tutto = il gocciolio della grondaia rimanda al ricordo del temporale ricreando sia lo spavento sia l’incanto nell’assistere a questo evento naturale.
cerino d’una lucciola = metafora; brughiera = tipo di terreno incolto ricoperto di arbusti bassi. [nel brillio di una lucciola si percepisce l’atmosfera primaverile]


Analisi e commento:

E' una delle più famose liriche di Govoni e fa parte della raccolta Il quaderno dei sogni e delle stelle. La tematica racconta con gusto crepuscolare la tristezza del giorno successivo alla festa.
Il poeta vede attraverso gli occhi di una bambina, in cui si immedesima, la magia della fiera in un paese di campagna, incentrandosi su piccoli significativi particolari (la trombetta, la bambina scalza, l’umido cerino d’una lucciola) che diventano l’occasione per una riflessione più ampia sulla vita.

Metrica:

Versi liberi. Il lessico è semplice ma valorizzato dall’utilizzo di diverse figure retoriche: metafore, sinestesia, numerose allitterazioni [ecco che cosa resta (c); camminando scalza per i campi"(c, a); "nota sforzata" (a); "oro rumoroso" (o); "sgocciolare della gronda" (o, g); "si sfa" (s)], ed in chiusura della lirica una doppia similitudine (vv.11/16).