LA BRITANNIA: POPOLAZIONE, ECONOMIA E CLIMA
(De bello gallico, V, 12)



TESTO

Britanniae pars interior ab iis incolitur quos natos in insula ipsi memoria proditum dicunt, maritima pars ab iis qui praedae ac belli inferendi causa ex Belgio transierant - qui omnes fere iis nominibus civitatum appellantur, quibus orti ex civitatibus eo pervenerunt - et bello inlato ibi remanserunt atque agros colere coeperunt. Hominum est infinita multitudo creberrimaque aedificia fere Gallicis consimilia, pecoris numerus ingens. Utuntur aut aere aut nummo aureo aut taleis ferreis ad certum pondus examinatis pro nummo. Nascitur ibi plumbum album in mediterraneis regionibus, in maritimis ferrum, sed eius exigua est copia; aere utuntur importato. Materia cuiusque generis, ut in Gallia est praeter fagum atque abietem. Leporem et gallinam et anserem gustare fas non putant; haec tamen alunt animi voluptatisque causa. Loca sunt temperatiora quam in Gallia remissioribus frigoribus.

TRADUZIONE E ANALISI

La parte interna (interior – dato che vi è comparazione tra due parti, quella interna e quella marittima viene utilizzato il comparativo) della Britannia è abitata (incolitur) da coloro (ab iis) che essi stessi (quos ipsi) dicono (dicunt) tramandato (proditum) dalla tradizione (memoria) di esser nati nell’isola (natos in insula - va ordinato: incolitur ab iis quos ipsi dicunt proditum memoria natos in insula), la parte marittima da coloro che erano emigrati dal Belgio facendo preda (predae sottintende il verbo faciendae, da facere - brachilogia) e portando la guerra (è invertito l’ordine logico delle due azioni infatti il portare la guerra dovrebbe precedere il fare preda – histeron-proteron) – e tutti questi (qui omnes) si chiamano generalmente (fere) con quei nomi delle nazioni (civitatum), in cui sono nati e dalle quali popolazioni provengono (letteralmente: dalle quali popolazioni hanno origine giunsero là – va ordinato: quibus ex civilitatibus orti eo pervenerunt –  – eo è avverbio di moto a luogo) – e dopo aver portato la guerra (bello inlato – ablativo assoluto con valore temporale) sono rimasti lì e cominciarono a coltivare i campi. C’è una moltitudine infinita di uomini (hominum nel senso di abitanti) e densissime (creberrima - creber = denso) abitazioni quasi (fere) simili a [quelle] galliche (comparatio compendiaria: il pronome dimostrativo si omette – avrebbe dovuto essere: consimilia illis Gallorum), un numero enorme di bestiame. Usano (utuntur) o (aut) bronzo o moneta d’oro o verghe di ferro (taleis ferreis) valutate secondo un peso preciso come moneta (pro nummo). Qui si trova (nascitur ibi), nelle regioni interne (mediterraneis – ha un significato diverso rispetto all’italiano, è un falso amico), lo stagno (plumbum album - piombo bianco = stagno; il plumbum nigrum è invece il piombo), nelle [regioni] costiere (maritimis) il ferro, ma di esso (sed eius – il ferro) ce n’è una quantità esigua; usano rame (aere – aes, aeris) importato. C’è legname (materia) di qualunque genere, come in Gallia, eccetto (praeter) il faggio e l’abete. Non ritengono lecito (fas non putant – fas e nefas indicano ciò che è lecito e ciò che è illecito nella sfera religiosa ed etica) mangiare lepre, gallina, oca [venivano considerati animali sacri]; però (tamen) allevano questi [animali] per il piacere dell’animo (animi voluptatisque - endiadi). I luoghi sono più temperati che in Gallia a causa dei freddi meno intensi (remissioribus frigoribus).



Commento:

Cesare arriva sulle isole Britanniche tra il 55 e il 54 a.c., prima di lui nessun romano si era spinto fin là. La spedizione di Cesare ha l’obiettivo di impedire e scoraggiare gli abitanti dell’isola dal dare ospitalità e sostenere i capi delle tribù galliche in fuga dalle invasioni romane. In realtà queste azioni di Cesare non produssero grandi risultati e la conquista dei territori britannici non fu duratura.
Durante l’occupazione Cesare raccolse alcune informazioni sulla Britannia e sui suoi abitanti. In particolare in questo brano descrive la popolazione che abita l’isola, distinguendo tra gli indigeni che abitano soprattutto le zone interne e gli immigrati dall’Europa che abitano invece le zone costiere.
Non tutte le informazioni sono prese direttamente sul luogo ma alcune sono state desunte dai racconti dei mercanti che però conoscevano solo alcune zone, come la Cornovaglia e le zone costiere del Kent, dove si recavano per procurarsi la merce (soprattutto minerali come lo stagno) per i loro commerci.