IL TRENO HA FISCHIATO
Luigi Pirandello
RIASSUNTO
Il protagonista della novella è  Belluca, un uomo modesto senza particolari qualità, un contabile dedito  all’arido lavoro di ufficio, fatto di conti e calcoli, sottomesso e indifeso e  per questo zimbello sia del capoufficio e dei colleghi, sia dei familiari.
            Il racconto procede a ritroso. Nella  prima parte della novella, il lettore viene a conoscenza di quanto accaduto,  non con la narrazione dei fatti ma attraverso i dialoghi tra i colleghi d’ufficio  del protagonista, che narrano del ricovero di Belluca in  ospedale psichiatrico, preda di un’improvvisa  alienazione mentale, dopo che si è scagliato contro il proprio capo ufficio.
            Belluca, irreprensibile  lavoratore, sempre sottomesso e mite, si è infine ribellato. Dopo anni di  angherie in cui a testa bassa ha continuato a svolgere il proprio lavoro in  maniera scrupolosa e irreprensibile, senza reagire minimamente ai richiami,  alle battute e agli scherzi crudeli di colleghi e del capoufficio, una mattina  si presenta in ufficio in ritardo, con un’aria stordita e serafica, e vi  trascorre l’intera giornata in maniera inconcludente. Ripreso, per una volta  giustamente, dal capoufficio, Belluca reagisce inveendo e farneticando contro  di lui. Urlando racconta di un treno che ha fischiato nella notte e che lo ha  portato lontano. Viene creduto pazzo. Quindi, imbragato in una camicia di forza,  viene portato all’ospizio dei matti mentre egli continua ad imitare il fischio  del treno ed a raccontare di viaggi in posti lontani.
            A questo punto del racconto si  inserisce la voce del narratore che spiega al lettore, in qualità di vicino di  casa del Belluca, che tipo di vita questi conducesse, oppresso non solo da  un’umiliante condizione lavorativa ma anche da una squallida vita familiare,  dovendo provvedere a moglie, suocera e sorella della suocera, tutte affette da  cecità, e alle 2 figlie vedove con i loro 7 bambini. Avendo tutte quelle bocche  da sfamare egli si era procurato altro lavoro da svolgere a casa fino a notte  tarda, tra le urla e gli strilli dei litigiosi componenti della sua famiglia.
            In questa squallida situazione,  al limite della sopportazione, chiusa nella monotonia di giorni sempre uguali,  in cui nulla sembrava potesse cambiare, una notte succede qualcosa che cambia  tutto. E’ Belluca stesso a raccontarlo: il fischio di un treno, squarcia, all’improvviso  la cappa opprimente sotto la quale da anni egli vive. Il fischio del treno lo  scuote e gli apre una via di uscita, quando si rende conto che la vita è fatta  anche di fantasia e immaginazione.
            Un evento banale come il fischio  del treno consente a Belluca di trovare uno spazio di evasione, in cui  immaginare viaggi in paesi sconosciuti, ciò gli permetterà di continuare la sua  miserrima vita, dopo che egli, dimesso dall’ospedale e scusatosi con il suo  Capoufficio, riprenderà la vita di sempre.
            Belluca esce da questa vicenda  trasformato perché capisce che estraniandosi di tanto in tanto nel mondo del  sogno egli riuscirà a sentirsi meno schiavo   di una vita alienata, libero di viaggiare con la fantasia.
ANALISI DEL TESTO
Tematiche
“Il treno ha fischiato” fa parte della raccolta “Novelle per un anno”.
Le tematiche affrontate sono tipicamente pirandelliane:
- La falsità di un mondo basato su ciò che appare e non su ciò che è. La vicenda viene infatti osservata da 3 punti di vista:
 - Nell’ottica convenzionale dei colleghi d’ufficio per i quali la sola spiegazione plausibile del comportamento di Belluca è la pazzia;
 - Nell’ottica del narratore che conoscendo i particolari della squallida vicenda familiare del protagonista, ne giustifica il comportamento ribelle e ne ricerca il significato;
 - Nell’ottica dello stesso protagonista che svela  il vero significato dell’evento del fischio del treno che gli permette di  trovare una interiore dimensione esistenziale.
L’equivoco esistenziale essere/apparire alla fine si risolve: visto dall’esterno Belluca può apparire pazzo mentre in realtà ha solo ritrovato la sua dimensione umana. - La concezione relativistica della realtà e dell’uomo per cui non esiste una sola verità ma ne esistono tante. La realtà obiettiva non esiste perché un fatto può essere interpretato in moltissimi modi diversi. La realtà è la somma di tante verità, di tanti microcosmi quanti sono gli uomini.
 
Il fulcro narrativo
 La vicenda si svolge entro limiti  paradossali ma rispecchia la situazione di molte persone che possono resistere  all’alienazione e alla solitudine solo ritagliandosi un piccolo spazio in una  realtà diversa nel sogno.
            Solo alla fine della novella si  comprendono il comportamento di Belluca e la sua insubordinazione al  capoufficio.
            Il fischio del treno è l’evento apparentemente insignificante che costituisce  invece il fulcro narrativo del racconto e che sconvolge la vita del  protagonista.  Evidenzia un concetto che  spesso sta alla base dell’opera pirandelliana: il fatto che a volte basta un  evento insignificante per rivoluzionare tutta la vita di una persona. Nel caso  specifico la folgorazione improvvisa del fischio del treno rende consapevole il  protagonista di voler recuperare la propria dignità e la propria libertà,  seppur in limitati momenti di viaggio nella fantasia.
            Il fischio del treno rappresenta  il simbolo della riconquistata libertà.
Stile
Da un punto di vista stilistico la novella può essere divisa in 3 parti:
- La parte iniziale della novella ha un ritmo narrativo convulso che coinvolge emotivamente il lettore e riflette il punto di vista esterno, dei colleghi del protagonista. Il tono è umoristico e vuole evidenziare l’incapacità degli estranei di capire veramente la realtà.
 - La seconda parte rispecchia il punto di vista del narratore che partecipa alla narrazione per spiegare e capire la realtà dei fatti. Il ritmo narrativo rallenta.
 - La parte finale vede il narratore immedesimarsi nel protagonista e comprenderne perciò i comportamenti. Anche in questo caso emerge nella conclusione l’umorismo pirandelliano laddove a Belluca vengono concesse di tanto in tanto, nella monotonia della vita quotidiana, delle brevi pause di fuga dal mondo reale inseguendo il “fischio del treno”.
 
Pirandello utilizza diverse metafore per descrivere il personaggio del protagonista:
- “Casellario ambulante” per mettere in evidenza l’aridità e l’ottusità di una persona considerata un archivio umano;
 - “vecchio somaro” per far risaltare la limitatezza di vedute e la sopportazione alle fatiche e ai maltrattamenti.
 
Anche la similitudine “come una bestia bendata” richiama la figura metaforica del somaro per evidenziare la situazione di ottusità e abbruttimento in cui viveva il protagonista quando tutti lo consideravano invece un essere normale.
