VIOLA
Giovanni Papini

TESTO
  1. Viola vestita di limpido giallo,
  2. che festa, che amore a un tratto scoprirti
  3. venire innanzi con grazia di ballo
  4. di tra i ginepri e l'odore dei mirti!
  5. La ricca estate si filtra e si dora
  6. sopra il tuo piccolo volto rotondo;
  7. ad ogni moto dell'iride mora
  8. bevi nel riso la gioia del mondo.
  9. Par che la terra rifatta stamani
  10. più generosa, più fresca di ieri
  11. voglia specchiarsi negli occhi silvani
  12. tuoi, risplendenti di casti pensieri.
  13. Al tuo venire volante s'allieta
  14. questo mio cuore e con Dio si rimpacia,
  15. l'arida bocca del padre poeta
  16. torna a pregare allor quando ti bacia.
PARAFRASI

Viola = è la figlia del Poeta; limpido giallo = un colore così netto e scandito prepara un clima di ariosa euforia; che festa = che gioia; a un tratto scoprirti =  vederti improvvisamente come per la prima volta; con grazia di ballo = con la grazia delle ballerine classiche.
si filtra = si purifica – la luce dell’estate sembra diventare più limpida e più dorata sul viso della bambina (si dora dà una tonalità dorata, per il suo caldo splendore); ad ogni moto = ogni movimento degli occhi bruni (iride mora) di Viola; bevi nel riso = ridendo assapora tutta la gioia del mondo
Par…pensieri = basta la presenza di una innocente bambina come Viola per far sparire l’egoismo e il male dalla terra la quale più generosa e più fresca può rispecchiarsi in quegli occhi (silvani: la cui purezza richiama la freschezza del bosco) puri e virginali.
venire volante = sottolinea ancora, come prima con la grazia di ballo, del v.3, l’incedere leggero di Viola, che pare volare; si rimpacia = si riconcilia; arida = inaridita perché non sa più pregare; non conosce quell’acqua che sola, secondo il Vangelo, può togliere ogni sete.


Analisi e commento:

Questa lirica fu composta il 15 settembre 1924 e pubblicata in Pane e vino nel 1926 e nel 1932 in Poesia in versi. Il padre vede ad un tratto venirgli incontro nella splendente luce del mattino d’estate, la figlia diletta. L’apparizione è improvvisa e la commozione e la gioia sgorgono subitanee dal cuore del poeta che ringrazia Iddio di avergli concesso il dono della paternità.

Metrica:

Quartine di versi endecasillabi risultanti dall’unione di un quinario con un senario. Schema: ABAB.