LEONARDO DA VINCI
(1452 -1519)



VITA

Nasce a Vinci in Valdarno nel 1452 da Pietro, notaio, e una contadina del luogo di nome Caterina. Studia matematica e prospettiva; si interessa all’anatomia e alla botanica; fronteggia problemi di geologia; fa progetti meccanici e di architettura. Nel 1482 è a Milano presso Ludovico il Moro dove scriverà vari trattati a questo soggiorno seguiranno altri fra cui Mantova, Venezia e Firenze dove Leonardo entrò nel 1502 al servizio di Cesare Borgia (la Gioconda). Nel 1506 torna a Milano al servizio del Re di Francia ma quando nel 1512 gli Sforza tornarono a Milano egli si trasferì a Roma al servizio di Leone X. Infine si trasferì in Francia dove ad Amboise morì nel 1519 ospite di Francesco I.



PENSIERO

Leonardo è rivolto verso il pensiero matematico o meglio a interpretare l’ordine meccanico e necessario di tutta la natura. Leonardo elimina dai fenomeni naturali, meccanici e materiali l’intervento di forze e di potenze animistiche, mistiche e spirituali. Leonardo tuttavia non è considerato uno scienziato perché non ha interesse per la scienza ma vuole solo conoscere il reale. La sua indagine sempre oscillante fra l’esperimento e l’annotazione appare frantumata e come polverizzata in una serie di osservazioni sparse, di appunti scritti per sé medesimo. Quindi Leonardo non dava sistematicità alle sue scoperte. Leonardo non arriva a formulare delle leggi (valori universali) perché egli si basava sull’esperienza, sull’osservazione e sul calcolo ma per la formulazione della legge gli mancavano la verifica e la formulazione dei principi della legge (legge: sintesi matematica-esperienza). Per Leonardo fu fondamentale l’esperienza come quella del Verrocchio che era appunto un costrutto in cui venivano confluendo arti meccaniche e arti liberali (geometria e prospettiva). Secondo lui l’osservazione nuda e cruda non basta e i fenomeni della natura possono essere compresi solo a patto che se ne scoprano le ragioni (cogitatione mentale). Leonardo prosegue dicendo che la scienza è il capitano e la pratica i soldati. E’ la teoria a dare la direzione all’esperienza.