EDOUARD MANET
1832 -1883

LA VITA

Edouard Manet nacque a Parigi nel 1832 e si formò nell’ambito della pittura accademica entrando a far parte dello studio di Thomas Couture. Viaggiò in Italia, Francia, Germania e Spagna e manifestò una particolare inclinazione verso i pittori che più avevano puntato sul colore, sui valori tonali: Giorgione, Tiziano, i maestri del seicento olandese, Velàzquez e Goya. Agli inizi degli anni 60 dell’800 Manet stava per imporsi sulla scena artistica parigina come uno dei pittori più promettenti; fu infatti ammesso al Salon con Il chitarrista spagnolo.

Il chitarrista spagnolo

Il-chitarrista-spagnolo-di-Edouard-Manet

Negli anni seguenti tuttavia Manet si allontana dal greve realismo, stile Courbet, per approdare ad una pittura di pura luce e di schietta realtà. I suoi dipinti suscitarono grande scandalo negli ambienti accademici e nella critica ufficiale:

  1. vennero ritenuti inaccettabili i soggetti, ispirati alla realtà contemporanea;
  2. fu considerata imperfetta la tecnica, per l’assenza di volume, di prospettiva, di chiaroscuro, e per l’uso di colori piatti, squillanti, accostati in maniera insolita.

Olympia

Dopo lo scandalo suscitato dalla Colazione sull’erba (vedi descrizione in fondo alla pagina), Manet decise di spingere ancora più a fondo la provocazione con Olympia presentata al salone nel 1865:

  • Nonostante gli espliciti riferimenti agli antichi maestri (Manet si ispira infatti a Tiziano della Venere di Urbino e a Goya della Maya denuda) qui viene a mancare qualsiasi tentativo di idealizzazione: la donna del dipinto è con ogni evidenza una prostituta (Manet accosta al nudo una serva nera, un elemento che la pittura accademica utilizzava per alludere alla prostituzione). Victorine Meurent, una delle modelle preferite di Manet, è ritratta in una posa che ne esalta l'erotismo insolente come una prostituta bella e sfontata.
  • Dal punto di vista della tecnica esecutiva l’opera è giocata in termini di pura evidenza pittorica, con netti contrasti di parti chiare, luminosissime, e parti scure, alla ricerca di una marcata bidimensionalità derivata dalla tradizione figurativa giapponese. Il contrasto con il nudo di Olympia viene creato attraverso macchie chiare e luminose rappresentate dal mazzo di fiori e macchie scure e profonde rappresentate dal gatto e dalla serva nera.
  • Sul piano formale quindi le zone cromatiche sono accostate à plat, senza gradazioni chiaroscurali ed in una spazialità antiprospettica.

Olympia

Olympia-di-Edouard-Manet

La pittura spagnola

Negli anni seguenti Manet eseguì molte nature morte e parallelamente approfondì lo studio della pittura spagnola. Ciò è chiaramente ravvisabile, oltre che in una serie di corride, anche nel dipinto Il balcone di chiara ispirazione goyesca. L’opera è interamente risolta sul contrasto cromatico bianco/nero (la cui negazione era stata invece il punto di partenza della tecnica impressionista) e sulla ostentata fissità.
La figura a sinistra, seduta col ventaglio in mano, è Berthe Morisot, una giovane pittrice che fu per alcuni anni amante di Edouard e che infine ne sposò il fratello, Eugène Manet. L’inespressività delle altre due figure esalta lo sgardo malinconico della giovane donna.
Il quadro fu bocciato dai critici del Salon che lo definirono: “tre pupazzi al balcone”.

Il balcone

Il balcone-di-Edouard Manet

Zola fu un grande ammiratore di Manet e questi, che fu anche un grande ritrattista, eseguì un Ritratto di Zola.

Ritratto di Zola

Ritratto-di-Zola-di-Edouard-Manet

Il rapporto con gli impressionisti

Dopo il 1863 Manet cominciò a frequentare il gruppo di pittori che saranno poi chiamati impressionisti. Verso la fine degli anni 60 si avvicinò alla pittura “en plein air” ma gli elementi di uno stile più propriamente espressionista emersero soprattutto intorno al 1874 (passò l’estate di quell’anno in compagnia di Monet e Renoir ad Argenteuil). Da allora Manet schiarì ulteriormente i colori, rendendoli più trasparenti e distribuendoli a pennellate più leggere.
Tali novità si avvertono nei quadri eseguiti ad Argenteuil, in cui sono rappresentati gli amici in barca sulla Senna (In barca ad Argenteuil), la famiglia di Manet in giardino e lo stesso Manet.

Ciò che la pittura di Manet mantenne sempre (e in ciò consiste la sua distanza da Monet e Renoir) è il senso della costruzione, dell’equilibrio fra le parti, dei richiami delle forme.
Un’opera come Il bar alle Folies-Bergère è considerato il suo capolavoro della tarda produzione ed è un’esemplare sintesi di tecnica e colore impressionisti.

Il bar alle Folies-Bergère

Il bar alle Folies-Bergère di Edouard Manet

I temi preferiti di Manet furono: il nudo, la campagna parigina e Parigi.


Colazione sull’erba

Intitolato in un primo tempo “Il Bagno”, è uno dei quadri manifesto dell’arte del XIX secolo. Fu definito dall’imperatore “sconveniente”. Ciò che destò la reazione negativa di pubblico e critica, non furono soltanto il soggetto e il suo realismo, ma anche la nuova e antiaccademica tecnica pittorica.
Manet studiò a lungo il tema e la composizione elaborando il materiale della tradizione storica della pittura. L’accordo dei personaggi con il paesaggio era un tema abbandonato dalla pittura francese e proprio la ripresa di tale soggetto costituisce una delle novità dell’opera. Il tema della “conversazione” di figure nude e vestite in un paesaggio era già stato svolto nel Concerto campestre di Tiziano; mentre la composizione e le pose delle figure ripetono lo schema del gruppo delle divinità fluviali presente nel Giudizio di Paride di Raffaello. Da uomo del proprio tempo, egli trasforma le divinità fluviali in eleganti parigini che fanno una scampagnata, e il concerto in colazione all’aperto.
La scena sembrava tutt’altro che edificante: due giovani uomini vestiti di tutto punto conversano tranquillamente in compagnia di una ragazza nuda in un boschetto, mentre un’altra ragazza in sottana si deterge in uno stagno.
Oltre all’incongruenza del soggetto e alla mancanza di idealizzazione del nudo femminile, al pittore veniva rimproverata l’esecuzione pittorica priva di solidità prospettica, di sfumato e impostata su forti contrasti di tono. Le figure si presentano come zone di colore piatte, senza passaggi chiaroscurali. Non vi è distinzione tra luce e ombra: esistono solo macchie di colore che si giustappongono le une alle altre influenzandosi a vicenda.

Colazione sull'Erba

Colazione sull'Erba di Edouard Manet